“Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” – MICHELA MARZANO

Marzano

L’autrice

Michela Marzano

Michela Marzano è filosofa, saggista, scrittrice. Vive a Parigi dal 1999, dove è arrivata dopo un dottorato di ricerca in Filosofia alla Normale di Pisa con Remo Bodei.
A 36 anni ha ottenuto l’abilitazione come professoressa universitaria, diventando poi direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali (SHS – Sorbona) e professore ordinario di filosofia morale presso l’università Paris Descartes. Fra i suoi ambiti di ricerca quelli del corpo e del suo statuto etico, l’etica sessuale e l’etica della scienza medica, la filosofia morale specialmente in relazione alle sue implicazioni teoriche nelle norme di comportamento.
Tra le varie attività ricordiamo anche la direzione di una collana di saggi filosofici per le Edizioni PUF.

Nel 2018 ha pubblicato con Einaudi un romanzo, Le fedeltà invisibili. Nel 2023 esce per Rizzoli Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa.

Il Libro

Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, “che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c’hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine”. Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l’attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l’istinto di ritrarsi per compiacere non l’abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l’eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall’altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola “consenso”? Quando possiamo essere sicuri che un “sì” non nasconda un’esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti.

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