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L’autrice
Gaia Manzini
Gaia Manzini è nata a Milano e vive a Roma. Ha esordito nel 2009 con la raccolta di racconti Nudo di famiglia (Fandango, finalista premio Chiara). Nel 2012 ha pubblicato il romanzo La scomparsa di Lauren Armstrong (Fandango, selezione premio Strega e finalista premio Rieti) e nel 2014 Diario di una mamma in pappa (Laterza), un viaggio sentimentale tra le rocambolesche avventure della maternità.
![Ultima la luce Ultima la luce](https://www.associazionenarrazioni.it/wp-content/uploads/2020/10/ultimalaluce.jpg)
Il Libro
Ultima la luce
Il libro di Gaia Manzini, che apre la settimana piena del Festival Armonia, è la storia di Ivano, un uomo come tanti. Per tutta la vita ha cercato di costruire la sua felicità e ha sempre creduto di esserci riuscito. Il lavoro di ingegnere, una bella famiglia. Finché Sofia, sua moglie, viene a mancare e lui si trova improvvisamente libero e solo, incapace di capire se esista ancora un Ivano senza Sofia. Decide allora di partire per Santo Domingo, dove il fratello si è ritirato dopo anni di lavoro nella finanza. Lì incontra Liliana, una donna spontanea e fragile come una bambina, e se ne sente attratto. Sull’isola, però, Ivano intuisce che qualcosa non va: il fratello, con il quale ha sempre avuto un rapporto di grande complicità, si comporta in modo strano, sembra un altro. Riconsiderandoli a distanza, molti fatti e persone della sua vita gli appaiono diversi da quello che ha sempre creduto. Quello che Ivano scoprirà riguardo al passato finirà per rompere gli argini in cui la sua esistenza è sempre scorsa tranquilla. Con una lingua duttile, devota all’incanto semplice e maestoso della realtà, una scrittura mobile che ci si immerge come nell’acqua – limpida, avvolgente, misteriosa – , Gaia Manzini racconta le illusioni intorno alle quali creiamo la nostra felicità e dà voce a una generazione che negli anni del Boom si è costruita un’idea luminosa di futuro a costo di rifiutare le proprie radici, lasciando dei conti in sospeso. Ma Ultima la luce è anche la storia d un tempo di mezzo, dell’attesa di un nuovo ordine delle cose. Il passato è alle spalle, davanti c’è solo la luce.