“Il risolutore”- PIER PAOLO GIANNUBILO

Pier Paolo Giannubilo

L’autore

Pier Paolo Giannubilo

È nato a San Severo l’11 ottobre 1971 da padre pugliese e madre molisana, e ha vissuto i suoi primi diciotto anni in Molise. Dopo il diploma al liceo classico “Mario Pagano” di Campobasso si è trasferito per cinque anni a Perugia, laureandosi con una tesi in Letteratura italiana moderna e contemporanea, infine è rientrato a Campobasso, dove tuttora abita e lavora.

Prima di diventare nel 2000 professore di letteratura italiana e latina nei licei ha fatto il libraio, il borsista del Ministero per i Beni Culturali, il giornalista pubblicista presso Il Quotidiano del Molise – Il Messaggero e Telemolise (cronaca politica, teatro, cinema, libri, rock e arte contemporanea), e l’addetto stampa dell’allora Presidente della sua regione, eletto con l’Ulivo.

Ha insegnato Scritture giornalistiche nelle scuole e tenuto corsi sulla poesia, la narrativa e l’arte contemporanea in collaborazione col Centro Universitario Teatrale dell’Università del Molise e altri enti culturali.

Il suo primo libro, Imperativo presente (Eva, 1999), ha vinto il Premio internazionale di poesia Venafro. Poi sono usciti i racconti di Questo è il mio corpo (Palomar, 2004) e il saggio Canto pagano – Epos, etnos, eros e angoscia nella poesia di Rocco Scotellaro (Enne, 2005), una rielaborazione della sua tesi di laurea.

Nel febbraio 2008 Il Maestrale ha dato alle stampe il suo primo romanzo, Corpi estranei, tratto da una storia vera. Il secondo, Lo sguardo impuro, è uscito nel 2014 per Meridiano Zero.

Il terzo, Il risolutore, pubblicato nel gennaio 2019 da Rizzoli, ha ottenuto varie ristampe ed è stato selezionato per la dozzina del Premio Strega 2019, oltre a essere fra i finalisti del Premio Alassio e del Premio Asti d’Appello dello stesso anno.

“Col tempo sarebbe giunto a pensare di poter fare tutto ciò che voleva senza doverne rispondere a nessuno, e avrebbe finito col prenderci gusto”

Il risolutore

Il Libro

Il risolutore

Il ritratto impietoso e intimo di Gian Ruggero Manzoni, un uomo qualunque con un cognome fatale che ha saputo fare di sé, del bambino palla di grasso bullizzato dai coetanei a Lugo di Romagna, un’inspiegabile leggenda. Ruggero firma ogni suo gesto con l’inchiostro dell’eccesso, dannato e insieme eroe, fuori da ogni schema e per questo irresistibile, sempre disposto a tutto pur di restare umano.

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